Tecnologia per la sicurezza in casa
Il furto in casa è tra i più sgradevoli, perché ci colpisce nell'intimità, aggredisce la sfera dei ricordi affettivi .
Secondo i dati Istat relativi al 2012, la maggior parte dei ladri entrano in casa non scassinando o forzando porte e finestre, ma con raggiri (10,6 per cento), o approfittando della distrazione dei padroni di casa (42,6 per cento) o del fatto che sia particolarmente semplice aprire la porta di ingresso (5,1 per cento). Nel 66 per cento degli episodi, in casa non vi è nessuno al momento del furto. Secondo i Carabinieri, inoltre, i ladri agiscono in genere ove ritengono vi siano meno rischi di essere scoperti: ad esempio, un alloggio momentaneamente disabitato.
Difendere la casa e i suoi occupanti è dunque un obiettivo importante, perché tanti sono i pericoli che la minacciano. Parliamo del rischio reale dell’intrusione di malintenzionati, pericolosa sia per la possibile asportazione o danneggiamento di beni di valore, sia per l’incolumità delle persone, ma anche dei tanti rischi che si nascondono nel possibile malfunzionamento di impianti.Oggi, per fortuna, ci viene incontro la tecnologia, che ha portato ad uno sviluppo notevole nel campo dell’automazione, utile non solo per la comune videosorveglianza degli edifici, ma anche per programmare un utilizzo più efficiente degli impianti e una riduzione dei consumi. Gli impianti dedicati alla sicurezza della casa si possono dividere in :anti intrusione,videosorveglianza,controllo accessi,rilevazione incendio gas e automazione per porte e cancelli.L’elettronica offre oggi la possibilità di automatizzare molti dei processi che coinvolgono la casa.Tra questi, la chiusura ed apertura degli accessi, che può essere programmata e gestita attraverso uno specifico software, contribuendo a garantire una maggiore sicurezza domestica.
Il furto in casa è tra i più sgradevoli, perché ci colpisce nell'intimità, aggredisce la sfera dei ricordi affettivi .
Secondo i dati Istat relativi al 2012, la maggior parte dei ladri entrano in casa non scassinando o forzando porte e finestre, ma con raggiri (10,6 per cento), o approfittando della distrazione dei padroni di casa (42,6 per cento) o del fatto che sia particolarmente semplice aprire la porta di ingresso (5,1 per cento). Nel 66 per cento degli episodi, in casa non vi è nessuno al momento del furto. Secondo i Carabinieri, inoltre, i ladri agiscono in genere ove ritengono vi siano meno rischi di essere scoperti: ad esempio, un alloggio momentaneamente disabitato.
Difendere la casa e i suoi occupanti è dunque un obiettivo importante, perché tanti sono i pericoli che la minacciano. Parliamo del rischio reale dell’intrusione di malintenzionati, pericolosa sia per la possibile asportazione o danneggiamento di beni di valore, sia per l’incolumità delle persone, ma anche dei tanti rischi che si nascondono nel possibile malfunzionamento di impianti.Oggi, per fortuna, ci viene incontro la tecnologia, che ha portato ad uno sviluppo notevole nel campo dell’automazione, utile non solo per la comune videosorveglianza degli edifici, ma anche per programmare un utilizzo più efficiente degli impianti e una riduzione dei consumi. Gli impianti dedicati alla sicurezza della casa si possono dividere in :anti intrusione,videosorveglianza,controllo accessi,rilevazione incendio gas e automazione per porte e cancelli.L’elettronica offre oggi la possibilità di automatizzare molti dei processi che coinvolgono la casa.Tra questi, la chiusura ed apertura degli accessi, che può essere programmata e gestita attraverso uno specifico software, contribuendo a garantire una maggiore sicurezza domestica.
Per la tua casa
LightSYS™2 è l’unico Sistema di sicurezza ibrido gestibile via Smartphone che offre completa flessibilità di comunicazione e la
massima libertà di scelta tra accessori e rivelatori Cablati, Bidirezionali Radio o via Bus RISCO.
L’App per smartphone permette all’utente di controllare in qualsiasi momento la propria casa o il proprio ufficio e verificare in tempo reale un allarme in corso.
Possibilità di usare qualsiasi combinazione di dispositivi come sirene e rivelatori radio bidirezionali Flessibilità di comunicazione via IP, GSM/GPRS o PSTN e i vantaggi del collegamento via RISCO Bus.
Queste caratteristiche fanno di LightSYS™2 un sistema adatto a qualsiasi installazione residenziale e piccolo commerciale che vi farà risparmiare tempo e costi di installazione.
Smartphone App
Attraverso l’applicazione iRISCO, gli utenti possono controllare e gestire il loro sistema LightSYS™2. L'App consente di inserire, disinserire e visualizzare lo stato dell’impianto a distanza, consultare la memoria eventi, escludere i rivelatori e attivare dispositivi domotici.
Disponibile per iPhone, iPad e Android.
Applicazioni Web
L’innovativa applicazione Web di RISCO permette di monitorare, controllare e configurare LightSYS™2 via web browser. Oltre a tutte le possibilità offerte dall’App per Smartphone, con quella web si può registrare il sistema, aggiungere utenti e altro. L’applicazione si basa sul RISCO Cloud, l’esclusivo server di RISCO.
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Possibilità di usare qualsiasi combinazione di dispositivi come sirene e rivelatori radio bidirezionali Flessibilità di comunicazione via IP, GSM/GPRS o PSTN e i vantaggi del collegamento via RISCO Bus.
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Applicazioni Web
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VIDOMO
8/16 INGRESSI a 64 radio/cablati- 4 Aree/ 16 Settori -32 utenti –GSM–GPS–NTP-LAN-PSTN - Centrale a microprocessore in contenitore plastico a basso profilo a 8 ingressi cablati a bordo espandibili a 16 in modalità split e gestione fino a 64 ingressi totali, con supporto di concentratori RIVER-RF, HALENTE oppure con espansione di ingressi cablati tramite concentratore RIVER – fino a 64 uscite programmabili e tele controllabili - uscita di allarme a relè in centrale con contatti puliti C/NA/NC – Uscita di comando per sirena autoalimentata - Connettore di collegamento per 8 uscite tramite ETRREL – gestione di 32 codici utente - gestione di 4 aree con 4 settori ciascuna – Linea Seriale RS485 per connessione di concentratori RIVER-RF, RIVER e testa radio HALENTE – Display LCD grafico con retroilluminazione a colori – Tastiera a 20 tasti retroilluminati con inseritore per chiavi di prossimità – Connettori MINIDIN e MINIUSB per programmazione a controllo remoto - Circuito di sgancio batteria – Orologio interno con batteria di backup – Utilizzo in applicazioni fisse (case, uffici,..) o mobili (camper, barca, ..) – possibilità di montaggio ad incasso tramite accessorio opzionale IBOX – Possibilità di montaggio di moduli opzionali: MDNTP per fornire una linea telefonica virtuale tramite GSM; MDPSTN per la connessione ad una linea telefonica analogica; MDLAN per connessione Ethernet 10/100; MDBLUE per programmazione e controllo tramite dispositivi utilizzanti tecnologia Bluetooth; MDGSMI/MDGSME moduli per connessione alla centrale tramite rete GSM; MDGPSI/MDGPSE per l’invio di informazioni di posizione fissa o in movimento – Centrale fornita con modulo alimentatore MDPOWER per alimentazione da rete e battery pack standard PACK1 - Conforme a normative EN50131, CEI79-2. Dimensioni L268 x H210 x P63mm.
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Antifurto senza fili
Negli ultimi anni la tecnologia senza fili, definita wireless, ha preso sempre più piede all’interno sia delle abitazioni che delle aziende, approdando anche nell’ambito della sicurezza domestica. Benchè un collegamento “fisico” infonda in noi un senso di maggior sicurezza, si può affermare che con l’evolversi delle tecnologie oggi questo tipo di trasmissioni hanno raggiunto un elevato grado di affidabilità e nel mercato degli antifurti domestici tali soluzioni sono presenti e vengono proposte nella maggior parte dei casi.
Un sistema antifurto di questo tipo ha il vantaggio evidente di non dover effettuare opere di muratura e riduce notevolmente il tempo di installazione del sistema, a fronte di un costo superiore dovuto sia alla tecnologia dei sensori (rilevatori o contatti magnetici che siano) e sia alla tecnologia ricevente, ovvero la centrale con interfaccia wireless, integrata o esterna.
La scelta di adottare un sistema senza fili (completo o parziale) si effettua quindi con un attento sopralluogo dell’abitazione, valutando l’eventuale predisposizione e la difficoltà di realizzare i singoli cablaggi. E’ importante quindi tenere in considerazione non solo il costo del sensore o rilevatore in sè, ma anche l’impegno che richiederebbe l’installazione dello stesso sensore in versione filare. Se pensiamo infatti ad un contatto magnetico da applicare su una finestra, per far arrivare i cavi in modo discreto sarà necessario smontare l’infisso (o parte dello stesso), con conseguente aumento dei tempi di manodopera.
A livello di sicurezza ricordiamo che i sensori dell’impianto antifurto comunicano in modo continuo con la centrale, nel momento in cui i sensori stessi dovessero quindi subire interferenze esterne o la loro trasmissione venisse interrotta da apposite apparecchiature, entrerebbe in funzione l’allarme per manomissione. In commercio esistono inoltre appositi sistemi “a doppia frequenza” (o anche tripla) che, come spiega il nome stesso, trasmettono su due diverse bande di frequenza limitando quindi le possibili interferenze.
Un importante accorgimento in merito a questo genere di sistema è il dover fare attenzione alla durata delle batterie, che varia generalmente da 2 anni fino addirittura a 10, dipende dal tipo di sensore e dalle batterie con cui sono equipaggiati.
Negli ultimi anni la tecnologia senza fili, definita wireless, ha preso sempre più piede all’interno sia delle abitazioni che delle aziende, approdando anche nell’ambito della sicurezza domestica. Benchè un collegamento “fisico” infonda in noi un senso di maggior sicurezza, si può affermare che con l’evolversi delle tecnologie oggi questo tipo di trasmissioni hanno raggiunto un elevato grado di affidabilità e nel mercato degli antifurti domestici tali soluzioni sono presenti e vengono proposte nella maggior parte dei casi.
Un sistema antifurto di questo tipo ha il vantaggio evidente di non dover effettuare opere di muratura e riduce notevolmente il tempo di installazione del sistema, a fronte di un costo superiore dovuto sia alla tecnologia dei sensori (rilevatori o contatti magnetici che siano) e sia alla tecnologia ricevente, ovvero la centrale con interfaccia wireless, integrata o esterna.
La scelta di adottare un sistema senza fili (completo o parziale) si effettua quindi con un attento sopralluogo dell’abitazione, valutando l’eventuale predisposizione e la difficoltà di realizzare i singoli cablaggi. E’ importante quindi tenere in considerazione non solo il costo del sensore o rilevatore in sè, ma anche l’impegno che richiederebbe l’installazione dello stesso sensore in versione filare. Se pensiamo infatti ad un contatto magnetico da applicare su una finestra, per far arrivare i cavi in modo discreto sarà necessario smontare l’infisso (o parte dello stesso), con conseguente aumento dei tempi di manodopera.
A livello di sicurezza ricordiamo che i sensori dell’impianto antifurto comunicano in modo continuo con la centrale, nel momento in cui i sensori stessi dovessero quindi subire interferenze esterne o la loro trasmissione venisse interrotta da apposite apparecchiature, entrerebbe in funzione l’allarme per manomissione. In commercio esistono inoltre appositi sistemi “a doppia frequenza” (o anche tripla) che, come spiega il nome stesso, trasmettono su due diverse bande di frequenza limitando quindi le possibili interferenze.
Un importante accorgimento in merito a questo genere di sistema è il dover fare attenzione alla durata delle batterie, che varia generalmente da 2 anni fino addirittura a 10, dipende dal tipo di sensore e dalle batterie con cui sono equipaggiati.
Sistemi perimetrali interrati
I sistemi perimetrali interrati sono sistemi da installare sotto il livello del terreno, e pertanto sono particolarmente adatti per applicazioni in cui è richiesto il rispetto dei canoni estetici del luogo (monumenti, musei, abitazioni private) associato alla massima sicurezza di un sistema invisibile ed immune allʼinfluenza delle condizioni atmosferiche. Ideale per grandi installazioni come aeroporti, raffinerie, industrie, siti militari, campi fotovoltaici.
I sensori sono completamente invisibili ed è impossibile individuarne il percorso, offrono molti vantaggi di stabilità ed efficienza. Costituiscono la risposta adeguata alla crescente necessità di protezione perimetrale esterna. Possono essere installati su terreni con profilo irregolare e di tipologia differente (asfalto, acciottolato, porfido e prato) garantendo una copertura uniforme. Permettono di rilevare intrusi umani, silenziosamente e invisibilmente, ignorando i piccoli animali, volatili ed altri disturbi che possono essere causa di allarmi impropri per altri sistemi.
Questi sistemi presentano unʼalta immunità alle condizioni ambientali ed un tasso di interferenze esterne al sistema estremamente ridotti.
Principali caratteristiche del sistema:
•INVISIBILE: l’installazione sotterranea garantisce il rispetto del territorio e dell’edificio
•FLESSIBILE: segue il perimetro e l’andamento del terreno, discrimina piccoli animali domestici
•ADATTABILE: si può installare sotto ogni tipo di terreno ed è immune alle condizioni meterologiche
•MANUTENZIONE: minima
E' la soluzione ideale per la protezione di parchi fotovoltaici.
E' un sistema di protezione perimetrale interrato invisibile, che rappresenta lʼevoluzione del sistema, è stato realizzato con un microprocessore a tecnologia DSP (Digital Signal Processing). In questo tipo di sistema il segnale proveniente dal sensore viene digitalizzato ed analizzato nel dominio sia del tempo che delle frequenze, garantendo capacità di elaborazione estremamente accurate.Oltre allʼelevata immunità ai fenomeni atmosferici, propria del sistema a tubi interrati, questo sensore è in grado di eseguire unʼanalisi dei segnali tale da discriminare quelli a frequenze particolari (ferrovia, strada ad alta densità di circolazione, ecc.) rispetto a quelli generati durante lʼattraversamento della zona sensibile da parte di eventuali intrusi.rappresenta la soluzione ideale per siti ad alto rischio di intrusione, soggetti a forti disturbi ambientali.
Principio di funzionamento si basa sul rilevamento della differenza di pressione. I tubi, posati ed interrati lungo tutto il perimetro, vengono riempiti con un liquido che ne permette il funzionamento anche a basse temperature, e vengono poi opportunamente pressurizzati. Un qualunque attraversamento della fascia sensibile genera uno scompenso di pressione tra i tubi, che viene registrato ed elaborato da un apposito trasduttore. Il segnale così ottenuto viene inviato allʼunità di analisi che lo analizza e lo traduce in segnalazioni di preallarme o allarme. La possibilità di tarare la sensibilità di ogni singola tratta consente al sistema di adattarsi in maniera ottimale alle caratteristiche proprie di ciascuna installazione.
Le parti intelligenti sono auto-protette da un sistema denominato “watch dog”, il quale in caso di blocco, ne ripristina automaticamente il normale funzionamento. Inoltre questo sistema può essere associato ad altri sistemi di protezione (perimetrali, sensori da interno, TVCC) ed eventualmente centralizzato realizzando soluzioni flessibili per qualsiasi esigenza ed applicazione.
I sistemi perimetrali interrati sono sistemi da installare sotto il livello del terreno, e pertanto sono particolarmente adatti per applicazioni in cui è richiesto il rispetto dei canoni estetici del luogo (monumenti, musei, abitazioni private) associato alla massima sicurezza di un sistema invisibile ed immune allʼinfluenza delle condizioni atmosferiche. Ideale per grandi installazioni come aeroporti, raffinerie, industrie, siti militari, campi fotovoltaici.
I sensori sono completamente invisibili ed è impossibile individuarne il percorso, offrono molti vantaggi di stabilità ed efficienza. Costituiscono la risposta adeguata alla crescente necessità di protezione perimetrale esterna. Possono essere installati su terreni con profilo irregolare e di tipologia differente (asfalto, acciottolato, porfido e prato) garantendo una copertura uniforme. Permettono di rilevare intrusi umani, silenziosamente e invisibilmente, ignorando i piccoli animali, volatili ed altri disturbi che possono essere causa di allarmi impropri per altri sistemi.
Questi sistemi presentano unʼalta immunità alle condizioni ambientali ed un tasso di interferenze esterne al sistema estremamente ridotti.
Principali caratteristiche del sistema:
•INVISIBILE: l’installazione sotterranea garantisce il rispetto del territorio e dell’edificio
•FLESSIBILE: segue il perimetro e l’andamento del terreno, discrimina piccoli animali domestici
•ADATTABILE: si può installare sotto ogni tipo di terreno ed è immune alle condizioni meterologiche
•MANUTENZIONE: minima
E' la soluzione ideale per la protezione di parchi fotovoltaici.
E' un sistema di protezione perimetrale interrato invisibile, che rappresenta lʼevoluzione del sistema, è stato realizzato con un microprocessore a tecnologia DSP (Digital Signal Processing). In questo tipo di sistema il segnale proveniente dal sensore viene digitalizzato ed analizzato nel dominio sia del tempo che delle frequenze, garantendo capacità di elaborazione estremamente accurate.Oltre allʼelevata immunità ai fenomeni atmosferici, propria del sistema a tubi interrati, questo sensore è in grado di eseguire unʼanalisi dei segnali tale da discriminare quelli a frequenze particolari (ferrovia, strada ad alta densità di circolazione, ecc.) rispetto a quelli generati durante lʼattraversamento della zona sensibile da parte di eventuali intrusi.rappresenta la soluzione ideale per siti ad alto rischio di intrusione, soggetti a forti disturbi ambientali.
Principio di funzionamento si basa sul rilevamento della differenza di pressione. I tubi, posati ed interrati lungo tutto il perimetro, vengono riempiti con un liquido che ne permette il funzionamento anche a basse temperature, e vengono poi opportunamente pressurizzati. Un qualunque attraversamento della fascia sensibile genera uno scompenso di pressione tra i tubi, che viene registrato ed elaborato da un apposito trasduttore. Il segnale così ottenuto viene inviato allʼunità di analisi che lo analizza e lo traduce in segnalazioni di preallarme o allarme. La possibilità di tarare la sensibilità di ogni singola tratta consente al sistema di adattarsi in maniera ottimale alle caratteristiche proprie di ciascuna installazione.
Le parti intelligenti sono auto-protette da un sistema denominato “watch dog”, il quale in caso di blocco, ne ripristina automaticamente il normale funzionamento. Inoltre questo sistema può essere associato ad altri sistemi di protezione (perimetrali, sensori da interno, TVCC) ed eventualmente centralizzato realizzando soluzioni flessibili per qualsiasi esigenza ed applicazione.
Rilevatori da esterno
I sensori da esterno sono generalmente utilizzati sia per segnalare eventuali intrusioni in aree molto ampie, ma anche per intervenire tempestivamente prima che avvenga l’azione di forzatura di porte o finestre, limitando quindi i danni dovuti al tentativo di scassinamento.Esistono varie tipologie di sensori da esterno, vediamo nel dettaglio le principali:
Barriere ad infrarossi attivi
Le barriere ad infrarossi attivi sono costituite da due elementi che inviano una serie di raggi infrarossi tra di loro, creando quindi una vera e propria barriera invisibile che farà scattare l’allarme nel momento in cui il segnale tra le due parti viene interrotto. Sono generalmente molto sottili e la loro applicazione ideale è a protezione di porte e finestre, possono infatti essere montate anche tra le ante e la finestra stessa, in modo da limitarne la visibilità.
Possono essere programmate per dare l’allarme nel momento in cui vengono interrotti uno o più raggi infrarossi, in modo da prevenire i falsi allarmi dovuti a foglie trasportate dal vento o da piccoli animali. In fase di attivazione dell’impianto antifurto viene inoltre segnalato il corretto funzionamento o l’eventuale ostruzione di uno o più sensori, in modo da poter verificare tempestivamente il problema.
Il principale vantaggio di questa tipologia di sensore è dato proprio dal fatto che, trattandosi di due elementi che comunicano a vicenda, il sabotaggio degli stessi risulta essere estremamente complesso. Permettono inoltre, se montati tra anta e finestra, di poter uscire di casa lasciando quindi le ante aperte e/o le finestre socchiuse (anche se non consigliato) e mantenere quindi attiva la protezione della propria casa.
Barriere a microonde
Le barriere a microonde creano una serie di onde elettromagnetiche ad alta frequenza, generando anch’esse una sorta di barriera invisibile, molto sensibile. Sono sicuramente tra i rilevatori più affidabili e garantiti, in quanto particolarmente difficoltosi da sabotare ed in grado di ridurre al minimo la possibilità di falsi allarmi.
Sono costituite da due dispositivi: un ricevitore ed un trasmettitore, nel momento in cui un intruso attraversa l’area sotto controllo, l’intensità del segnale percepito dal ricevitore subisce una variazione, di conseguenza viene segnalato lo stato di allarme. È opportuno, per un corretto e duraturo funzionamento delle barriere a microonde, che il livello di segnale si mantenga constante nel tempo, qualsiasi tipo di disturbo come la pioggia o la grandine, può favorire la diminuzione del livello del segnale.
Data la loro struttura vengono generalmente utilizzate a protezione di aree molto ampie, come giardini e cortili, monitorando un’area più ampia rispetto ai raggi infrarossi delle precedenti barriere.
Sensori ad infrarossi passivi
I sensori ad infrarossi passivi, a differenza delle precedenti barriere, sono costituiti da un singolo elemento con speciali lenti che rilevano l’attraversamento dell’area interessata da parte dell’intruso mediante una variazione di temperatura. Per semplicità di comprensione possiamo vederlo come un rilevatore che invia uno o più “raggi” (anche se, essendo passivo, non sarebbe corretto definirli tali), la cui interruzione genera l’invio del segnale alla centrale.
Sono la soluzione attualmente più diffusa per la loro semplicità di installazione e per l’ampia zona che sono in grado di monitorare, la maggior parte di questi sensori è inoltre dotata anche di interfaccia wireless integrata, rendendone ancora più facile l’installazione.
Come avviene per le barriere attive, anche in questo caso il sistema esterno solitamente viene programmato in modo da far scattare l’allarme nel momento in cui viene interrotta una coppia di raggi, di cui solitamente uno orizzontale al terreno e l’altro inclinato verso il basso, in modo sia da prevenire i falsi allarmi, sia anche da stabilire l’ampiezza della zona da controllare qualora non sia presente un muro che interrompa entrambi i raggi.
A livello di vantaggi, come possiamo intuire, questa tipologia di rilevatori è una soluzione sicuramente pratica e dal costo contenuto, se consideriamo che viene utilizzata per monitorare più punti di accesso con un singolo rilevatore, tuttavia è bene assicurarsi che i sensori siano dotati di tutte le protezioni necessarie, come ad esempio la protezione antimascheramento o quella antiaccecamento (presenti generalmente nei rilevatori a doppia tecnologia), in grado di avvisarvi in caso di eventuali ostruzioni o mascheramenti degli stessi.
Sensori a doppia tecnologia (infrarossi + microonde)
Un’interessante evoluzione dei rilevatori ad infrarossi passivi, per garantire maggior sicurezza e limitare i falsi allarmi, è costituita proprio dai sensori a doppia tecnologia, che sfruttano infatti sia la protezione a raggi infrarossi, sia un’ulteriore protezione con tecnologia a microonde.
L’unione di queste due tecnologie fornisce quindi un ulteriore livello di sicurezza, in quanto sopperisce ad alcuni “limiti” dei tradizionali sensori ad infrarossi passivi, questa tipologia di rilevatori è infatti quasi sempre dotata di specifiche protezioni che assicurano l’antimascheramento e l’antiaccecamento del dispositivoù
Rilevatori da interno
I rilevatori interni, o sensori di movimento, sfruttano solitamente la medesima tecnologia dei rilevatori da esterno (generalmente infrarossi e microonde), ma dato il luogo in cui sono situati, ovvero all’interno della propria abitazione, non sono soggetti a sollecitazioni dovute agli eventi atmosferici ed il loro sabotaggio risulta inoltre essere più complesso.
L’adozione di uno o più rilevatori interni, in aggiunta ad una protezione perimetrale, fornisce un grado di sicurezza aggiuntivo: se infatti riceviamo una chiamata o un sms che ci segnala un’intrusione in cui ci viene indicata l’attivazione di sistemi esterni sappiamo che si potrebbe trattare di un falso allarme o di un disturbo dovuto ad eventi atmosferici, ma se l’allarme fa riferimento ad un sensore interno possiamo avere la certezza che l’intrusione sia realmente avvenuta, salvo rarissimi casi. Per questo motivo è infatti sempre consigliato di non limitarsi a proteggere la propria casa solamente con sistemi esterni, ma di abbinare almeno un rilevatore interno, in una zona di passaggio o dove si trovano i vostri beni di maggior valore.
In commercio esistono diverse tipologie di sensori di movimento per interni, dal classico sensore da attaccare al muro a quelli più discreti (da incasso) che vengono generalmente inseriti all’interno delle tipiche placche contenenti gli interruttori, spazio permettendo.
La tecnologia che si adotta maggiormente per i rilevatori interni è sicuramente l’infrarosso passivo, collegato con o senza fili a seconda della disposizione dell’appartamento. A differenza della versione da esterno, in questo caso non è necessario avere un sistema a doppio raggio per prevenire in falsi allarmi.
La scelta del tipo di sensore da interno dipende sicuramente da come si intende strutturare l’impianto di allarme e da qual è l’area da monitorare e proteggere, come già specificato in precedenza infatti l’efficacia di un antifurto dipende in parte dalla qualità dei prodotti utilizzati, ma soprattutto dalla capacità dell’installatore di scegliere la giusta soluzione in base alla disposizione degli ambienti, al budget disponibile ed alle abitudini delle persone che abitano nell’appartamento.
Nel caso ci fossero animali domestici all’interno dell’abitazione esistono in commercio sensori dotati di una speciale tecnologia, comunemente chiamata “PET Immune”, su cui è possibile effettuare una taratura degli stessi lasciando al nostro cane o gatto la possibilità di girare indisturbati anche ad antifurto attivato.
Contatti magnetici per porte e finestre
I contatti magnetici sono attualmente la soluzione più diffusa, come dice il nome stesso si tratta di due piccoli contatti che vengono applicati in prossimità dell’apertura di porte o finestre (i punti di accesso), uno sul battente ed uno sull’infisso, ed inviano alla centrale un segnale nel momento in cui vengono separati, ovvero quando avviene l’apertura dell’anta o della porta.
Esistono di svariate dimensioni e tipologie, dai più semplici “a vista” a quelli più piccoli e sottili “da incasso”, la scelta del giusto contatto deve essere effettuata in base al tipo di apertura da proteggere ed alla sua struttura. Per quanto questa tipologia di sensore sia estremamente economica, non è da trascurare l’eventuale difficoltà di installazione, soprattutto per consentire il passaggio dei cavi, e gli eventuali costi per elementi accessori come trasmettitori wireless nel caso di impianti senza fili.
Quando si tratta di proteggere le finestre è sempre consigliabile l’adozione di due coppie di contatti, una sulla finestra vera e propria e una sulle ante o tapparelle, in questo modo sarà infatti possibile attivare l’impianto di allarme mantenendo aperte queste ultime senza però perdere la protezione della propria abitazione e senza dover necessariamente variare le proprie abitudini (chiudendo ad esempio tutte le ante/tapparelle ogni volta che si esce di casa).
La maggior parte dei contatti magnetici in commercio è basata sulle tecnologia Reed, tuttavia nel corso del tempo sono emersi alcuni limiti dovuti alla possibilità di influenzare il funzionamento dei contatti dotati di questa tecnologia, con conseguente sabotaggio degli stessi. Fortunatamente, dapprima in America e successivamente anche in Europa, sono disponibili in commercio dei nuovi contatti magnetici dotati di una speciale tecnologia anti-sabotaggio,in grado di garantire un livello di sicurezza decisamente maggiore.
Tuttavia, per quanto il contatto magnetico possa sembrare un apparato semplice, ne esistono in commerciodifferenti tipologie con altrettante differenti caratteristiche, sarà quindi l’installatore esperto a consigliarvi il giusto contatto da adottare in base alle caratteristiche dell’infisso da proteggere ed al grado di sicurezza che si intende raggiungere.
Il vantaggio di questo tipo di soluzione è sicuramente dato dal risparmio, salvo infatti rare eccezioni il costo dei singoli contatti è decisamente basso, lo svantaggio è dato dal fatto che la rilevazione viene effettuata a forzatura avvenuta, con conseguente danneggiamento dell’infisso.
Kit antifurto casa fai da te
Al giorno d’oggi in commercio si trovano i più svariati kit di antifurto fai da te, non solo nei negozi specializzati in elettronica, ma anche nei più grandi centri commerciali e naturalmente anche online. Alcuni negozi permettono anche di configurarsi autonomamente il proprio kit, potendo scegliere tra diverse tipologie di componenti quella che più si adatta alle proprie esigenze ed al proprio budget.
La maggior parte dei kit è composta da elementi connessi tra loro via wireless (senza fili), questa tecnologia garantisce una maggiore semplicità di installazione senza la necessità di effettuare opere murarie: come abbiamo potuto constatare in precedente lo schema di un antifurto casa non è particolarmente complicato, con un po’ di attenzione ed un minimo di manualità l’installazione risulterà quindi abbastanza semplice.
Il principale vantaggio dell’acquistare un kit antifurto è evidente: il costo, che è decisamente inferiore rispetto ad un impianto montato da un installatore professionista, in quanto si tratta semplicemente di materiale di consumo.
Tuttavia, se da un lato è vero che anche la sola la presenza di un impianto di allarme costituisce di per sé un deterrente, dall’altro lato è importante sottolineare nuovamente che il grado di sicurezza di un antifurto non è determinato semplicemente dalle componenti utilizzate (che possono essere di qualità anche in un kit fai da te), ma soprattutto dall’analisi del rischio, dei possibili punti di intrusione e dalla corretta scelta dei sensori e del tipo di impianto, il tipo di consulenza che siamo in grado da ottenere solamente da installatori qualificati ed esperti nel settore.
Oltre all’aspetto di consulenza ed analisi ci sono altri fattori da tenere ben presente quando si decide di acquistare un antifurto in kit fai da te: uno tra tutti è la certificazione dell’impianto, che solitamente viene rilasciata dall’installatore al termine del montaggio dell’impianto di allarme.
E’ quindi importante, in merito a questa tipologia di sistema, valutare con attenzione la propria scelta, in quanto l’argomento è estremamente delicato, si sta infatti parlando della propria sicurezza. Scegliere di affidarla alla propria manualità e risparmiare, consapevoli dei limiti di questa soluzione, o investire qualcosa in più e affidarsi a chi di professione si occupa proprio di sicurezza domestica?
I sensori da esterno sono generalmente utilizzati sia per segnalare eventuali intrusioni in aree molto ampie, ma anche per intervenire tempestivamente prima che avvenga l’azione di forzatura di porte o finestre, limitando quindi i danni dovuti al tentativo di scassinamento.Esistono varie tipologie di sensori da esterno, vediamo nel dettaglio le principali:
Barriere ad infrarossi attivi
Le barriere ad infrarossi attivi sono costituite da due elementi che inviano una serie di raggi infrarossi tra di loro, creando quindi una vera e propria barriera invisibile che farà scattare l’allarme nel momento in cui il segnale tra le due parti viene interrotto. Sono generalmente molto sottili e la loro applicazione ideale è a protezione di porte e finestre, possono infatti essere montate anche tra le ante e la finestra stessa, in modo da limitarne la visibilità.
Possono essere programmate per dare l’allarme nel momento in cui vengono interrotti uno o più raggi infrarossi, in modo da prevenire i falsi allarmi dovuti a foglie trasportate dal vento o da piccoli animali. In fase di attivazione dell’impianto antifurto viene inoltre segnalato il corretto funzionamento o l’eventuale ostruzione di uno o più sensori, in modo da poter verificare tempestivamente il problema.
Il principale vantaggio di questa tipologia di sensore è dato proprio dal fatto che, trattandosi di due elementi che comunicano a vicenda, il sabotaggio degli stessi risulta essere estremamente complesso. Permettono inoltre, se montati tra anta e finestra, di poter uscire di casa lasciando quindi le ante aperte e/o le finestre socchiuse (anche se non consigliato) e mantenere quindi attiva la protezione della propria casa.
Barriere a microonde
Le barriere a microonde creano una serie di onde elettromagnetiche ad alta frequenza, generando anch’esse una sorta di barriera invisibile, molto sensibile. Sono sicuramente tra i rilevatori più affidabili e garantiti, in quanto particolarmente difficoltosi da sabotare ed in grado di ridurre al minimo la possibilità di falsi allarmi.
Sono costituite da due dispositivi: un ricevitore ed un trasmettitore, nel momento in cui un intruso attraversa l’area sotto controllo, l’intensità del segnale percepito dal ricevitore subisce una variazione, di conseguenza viene segnalato lo stato di allarme. È opportuno, per un corretto e duraturo funzionamento delle barriere a microonde, che il livello di segnale si mantenga constante nel tempo, qualsiasi tipo di disturbo come la pioggia o la grandine, può favorire la diminuzione del livello del segnale.
Data la loro struttura vengono generalmente utilizzate a protezione di aree molto ampie, come giardini e cortili, monitorando un’area più ampia rispetto ai raggi infrarossi delle precedenti barriere.
Sensori ad infrarossi passivi
I sensori ad infrarossi passivi, a differenza delle precedenti barriere, sono costituiti da un singolo elemento con speciali lenti che rilevano l’attraversamento dell’area interessata da parte dell’intruso mediante una variazione di temperatura. Per semplicità di comprensione possiamo vederlo come un rilevatore che invia uno o più “raggi” (anche se, essendo passivo, non sarebbe corretto definirli tali), la cui interruzione genera l’invio del segnale alla centrale.
Sono la soluzione attualmente più diffusa per la loro semplicità di installazione e per l’ampia zona che sono in grado di monitorare, la maggior parte di questi sensori è inoltre dotata anche di interfaccia wireless integrata, rendendone ancora più facile l’installazione.
Come avviene per le barriere attive, anche in questo caso il sistema esterno solitamente viene programmato in modo da far scattare l’allarme nel momento in cui viene interrotta una coppia di raggi, di cui solitamente uno orizzontale al terreno e l’altro inclinato verso il basso, in modo sia da prevenire i falsi allarmi, sia anche da stabilire l’ampiezza della zona da controllare qualora non sia presente un muro che interrompa entrambi i raggi.
A livello di vantaggi, come possiamo intuire, questa tipologia di rilevatori è una soluzione sicuramente pratica e dal costo contenuto, se consideriamo che viene utilizzata per monitorare più punti di accesso con un singolo rilevatore, tuttavia è bene assicurarsi che i sensori siano dotati di tutte le protezioni necessarie, come ad esempio la protezione antimascheramento o quella antiaccecamento (presenti generalmente nei rilevatori a doppia tecnologia), in grado di avvisarvi in caso di eventuali ostruzioni o mascheramenti degli stessi.
Sensori a doppia tecnologia (infrarossi + microonde)
Un’interessante evoluzione dei rilevatori ad infrarossi passivi, per garantire maggior sicurezza e limitare i falsi allarmi, è costituita proprio dai sensori a doppia tecnologia, che sfruttano infatti sia la protezione a raggi infrarossi, sia un’ulteriore protezione con tecnologia a microonde.
L’unione di queste due tecnologie fornisce quindi un ulteriore livello di sicurezza, in quanto sopperisce ad alcuni “limiti” dei tradizionali sensori ad infrarossi passivi, questa tipologia di rilevatori è infatti quasi sempre dotata di specifiche protezioni che assicurano l’antimascheramento e l’antiaccecamento del dispositivoù
Rilevatori da interno
I rilevatori interni, o sensori di movimento, sfruttano solitamente la medesima tecnologia dei rilevatori da esterno (generalmente infrarossi e microonde), ma dato il luogo in cui sono situati, ovvero all’interno della propria abitazione, non sono soggetti a sollecitazioni dovute agli eventi atmosferici ed il loro sabotaggio risulta inoltre essere più complesso.
L’adozione di uno o più rilevatori interni, in aggiunta ad una protezione perimetrale, fornisce un grado di sicurezza aggiuntivo: se infatti riceviamo una chiamata o un sms che ci segnala un’intrusione in cui ci viene indicata l’attivazione di sistemi esterni sappiamo che si potrebbe trattare di un falso allarme o di un disturbo dovuto ad eventi atmosferici, ma se l’allarme fa riferimento ad un sensore interno possiamo avere la certezza che l’intrusione sia realmente avvenuta, salvo rarissimi casi. Per questo motivo è infatti sempre consigliato di non limitarsi a proteggere la propria casa solamente con sistemi esterni, ma di abbinare almeno un rilevatore interno, in una zona di passaggio o dove si trovano i vostri beni di maggior valore.
In commercio esistono diverse tipologie di sensori di movimento per interni, dal classico sensore da attaccare al muro a quelli più discreti (da incasso) che vengono generalmente inseriti all’interno delle tipiche placche contenenti gli interruttori, spazio permettendo.
La tecnologia che si adotta maggiormente per i rilevatori interni è sicuramente l’infrarosso passivo, collegato con o senza fili a seconda della disposizione dell’appartamento. A differenza della versione da esterno, in questo caso non è necessario avere un sistema a doppio raggio per prevenire in falsi allarmi.
La scelta del tipo di sensore da interno dipende sicuramente da come si intende strutturare l’impianto di allarme e da qual è l’area da monitorare e proteggere, come già specificato in precedenza infatti l’efficacia di un antifurto dipende in parte dalla qualità dei prodotti utilizzati, ma soprattutto dalla capacità dell’installatore di scegliere la giusta soluzione in base alla disposizione degli ambienti, al budget disponibile ed alle abitudini delle persone che abitano nell’appartamento.
Nel caso ci fossero animali domestici all’interno dell’abitazione esistono in commercio sensori dotati di una speciale tecnologia, comunemente chiamata “PET Immune”, su cui è possibile effettuare una taratura degli stessi lasciando al nostro cane o gatto la possibilità di girare indisturbati anche ad antifurto attivato.
Contatti magnetici per porte e finestre
I contatti magnetici sono attualmente la soluzione più diffusa, come dice il nome stesso si tratta di due piccoli contatti che vengono applicati in prossimità dell’apertura di porte o finestre (i punti di accesso), uno sul battente ed uno sull’infisso, ed inviano alla centrale un segnale nel momento in cui vengono separati, ovvero quando avviene l’apertura dell’anta o della porta.
Esistono di svariate dimensioni e tipologie, dai più semplici “a vista” a quelli più piccoli e sottili “da incasso”, la scelta del giusto contatto deve essere effettuata in base al tipo di apertura da proteggere ed alla sua struttura. Per quanto questa tipologia di sensore sia estremamente economica, non è da trascurare l’eventuale difficoltà di installazione, soprattutto per consentire il passaggio dei cavi, e gli eventuali costi per elementi accessori come trasmettitori wireless nel caso di impianti senza fili.
Quando si tratta di proteggere le finestre è sempre consigliabile l’adozione di due coppie di contatti, una sulla finestra vera e propria e una sulle ante o tapparelle, in questo modo sarà infatti possibile attivare l’impianto di allarme mantenendo aperte queste ultime senza però perdere la protezione della propria abitazione e senza dover necessariamente variare le proprie abitudini (chiudendo ad esempio tutte le ante/tapparelle ogni volta che si esce di casa).
La maggior parte dei contatti magnetici in commercio è basata sulle tecnologia Reed, tuttavia nel corso del tempo sono emersi alcuni limiti dovuti alla possibilità di influenzare il funzionamento dei contatti dotati di questa tecnologia, con conseguente sabotaggio degli stessi. Fortunatamente, dapprima in America e successivamente anche in Europa, sono disponibili in commercio dei nuovi contatti magnetici dotati di una speciale tecnologia anti-sabotaggio,in grado di garantire un livello di sicurezza decisamente maggiore.
Tuttavia, per quanto il contatto magnetico possa sembrare un apparato semplice, ne esistono in commerciodifferenti tipologie con altrettante differenti caratteristiche, sarà quindi l’installatore esperto a consigliarvi il giusto contatto da adottare in base alle caratteristiche dell’infisso da proteggere ed al grado di sicurezza che si intende raggiungere.
Il vantaggio di questo tipo di soluzione è sicuramente dato dal risparmio, salvo infatti rare eccezioni il costo dei singoli contatti è decisamente basso, lo svantaggio è dato dal fatto che la rilevazione viene effettuata a forzatura avvenuta, con conseguente danneggiamento dell’infisso.
Kit antifurto casa fai da te
Al giorno d’oggi in commercio si trovano i più svariati kit di antifurto fai da te, non solo nei negozi specializzati in elettronica, ma anche nei più grandi centri commerciali e naturalmente anche online. Alcuni negozi permettono anche di configurarsi autonomamente il proprio kit, potendo scegliere tra diverse tipologie di componenti quella che più si adatta alle proprie esigenze ed al proprio budget.
La maggior parte dei kit è composta da elementi connessi tra loro via wireless (senza fili), questa tecnologia garantisce una maggiore semplicità di installazione senza la necessità di effettuare opere murarie: come abbiamo potuto constatare in precedente lo schema di un antifurto casa non è particolarmente complicato, con un po’ di attenzione ed un minimo di manualità l’installazione risulterà quindi abbastanza semplice.
Il principale vantaggio dell’acquistare un kit antifurto è evidente: il costo, che è decisamente inferiore rispetto ad un impianto montato da un installatore professionista, in quanto si tratta semplicemente di materiale di consumo.
Tuttavia, se da un lato è vero che anche la sola la presenza di un impianto di allarme costituisce di per sé un deterrente, dall’altro lato è importante sottolineare nuovamente che il grado di sicurezza di un antifurto non è determinato semplicemente dalle componenti utilizzate (che possono essere di qualità anche in un kit fai da te), ma soprattutto dall’analisi del rischio, dei possibili punti di intrusione e dalla corretta scelta dei sensori e del tipo di impianto, il tipo di consulenza che siamo in grado da ottenere solamente da installatori qualificati ed esperti nel settore.
Oltre all’aspetto di consulenza ed analisi ci sono altri fattori da tenere ben presente quando si decide di acquistare un antifurto in kit fai da te: uno tra tutti è la certificazione dell’impianto, che solitamente viene rilasciata dall’installatore al termine del montaggio dell’impianto di allarme.
E’ quindi importante, in merito a questa tipologia di sistema, valutare con attenzione la propria scelta, in quanto l’argomento è estremamente delicato, si sta infatti parlando della propria sicurezza. Scegliere di affidarla alla propria manualità e risparmiare, consapevoli dei limiti di questa soluzione, o investire qualcosa in più e affidarsi a chi di professione si occupa proprio di sicurezza domestica?
ANTIFURTO, ANTIRAPINA NEBBIOGENO BANDIT
Bandit, l’antifurto nebbiogeno Ora puoi proteggere il tuo negozio e la tua merce col nuovo antifurto nebbiogeno Bandit.
Facile da installare, non lascia traccia dopo l’utilizzo. Bandit mette in fuga i malintenzionati con l’esclusivo sistema nebbiogeno in grado di generare una coltre di fumo fittissima in appena 3 secondi riempiendo l’intero ambiente e proteggendo la tua merce. La nebbia artificiale prodotta dal Bandit è innocua per la tua merce e per il tuo arredamente. Inoltre svanisce senza lasciare traccia alcuna. Quando un sensore rileva un’intrusione il sistema BANDIT rilascia una nebbia densa e impenetrabile alla vista alla velocità di 28 metri cubi al secondo coprendo un’area emisferica di ben 6 metri di raggio già nei primi 2 secondi di emissione, proseguendo se necessario l’erogazione sino ad un massimo di 18 secondi.
Bandit protegge il tuo negozio di ottica Dall’attivazione dell’antifurto nebbiogeno trascorrono solo 3 secondi prima che il locale sia completamente riempito da una fitta coltre di fumo bianco. La nebbia artificiale prodotta dal Bandit è inodore, e si dissolve gradualmente dopo 30 minuti mettendo solitamente in fuga i malintenzionati.
Bandit protegge il tuo ufficio Proteggi i tuoi documenti importanti, i tuoi computer e tutto quello che riguarda la tua attività. Bandit è sicuro, non sporca e non rovina in alcun modo documenti, computer e supporti digitali. Per questo è l’antifurto migliore per il tuo ufficio.
Bandit protegge il tuo magazzino Il magazzino è naturalmente il punto critico della vostra attività, quello dove grossi quantitativi di merce sono un ghiotto obiettivo per i ladri. Ecco perché è necessario installare un antifurto nebbiogeno. Si posiziona facilmente ed è subito operativo, pronto per affrontare le emergenze. Guarda il VIDEO
Bandit, l’antifurto nebbiogeno Ora puoi proteggere il tuo negozio e la tua merce col nuovo antifurto nebbiogeno Bandit.
Facile da installare, non lascia traccia dopo l’utilizzo. Bandit mette in fuga i malintenzionati con l’esclusivo sistema nebbiogeno in grado di generare una coltre di fumo fittissima in appena 3 secondi riempiendo l’intero ambiente e proteggendo la tua merce. La nebbia artificiale prodotta dal Bandit è innocua per la tua merce e per il tuo arredamente. Inoltre svanisce senza lasciare traccia alcuna. Quando un sensore rileva un’intrusione il sistema BANDIT rilascia una nebbia densa e impenetrabile alla vista alla velocità di 28 metri cubi al secondo coprendo un’area emisferica di ben 6 metri di raggio già nei primi 2 secondi di emissione, proseguendo se necessario l’erogazione sino ad un massimo di 18 secondi.
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ANTI JAMMER
E' oramai noto come con l' ausilio di semplici dispositivi sia possibile bloccare il funzionamento di un combinatore telefonico GSM. Una delle tecniche più usate è il jamming, ossia l' utilizzo di apparecchiature in grado di disturbare le comunicazioni radio nello spettro di frequenza impiegato dalle comunicazioni GSM.Il jammer è un dispositivo che riesce a degradare le comunicazioni radio nel raggio di qualche decina di metri, impedendo di fatto ai combinatori telefonici di inviare le comunicazioni ai rispettivi numeri associati.
Per far fronte a questo fenomeno, molti costruttori hanno implementato nei combinatori GSM la cosiddetta funzione anti jammer.
La modalità anti-jammer prevede l’utilizzo di due unità: una, collegata al proprio sistema d’allarme, configurata come combinatore controllato e l’altra, installata in un luogo differente, configurata come combinatore controllore.
Il combinatore controllore esegue tutte le funzioni di un normale combinatore, ma in più, ad intervalli di tempo reimpostati (da 1 a 99 minuti), effettua uno squillo a costo zero al combinatore controllato. La situazione viene considerata normale fino a quando il combinatore controllato riceve chiamate da parte dell’unità combinatore controllore. La perdita di comunicazione, ovvero la mancata chiamata da parte del combinatore controllore, nell’intervallo di tempo prestabilito, determina una condizione di preallarme: per verificare l’integrità del sistema, il dispositivo combinatore controllato effettua alcuni squilli verso il combinatore controllore, quindi si pone in attesa di una telefonata da parte di quest'ultimo.
Se il combinatore controllato chiama entro un minuto, il sistema rientra nel normale funzionamento, altrimenti scatta l’allarme: il dispositivo combinatore controllore attiva una uscita a relé, con la quale si può dare svariate segnalazioni locali (attivare l’ingresso di un altro sistema d’allarme o inviare una segnalazione ad un Istituto di Vigilanza) ed effettua chiamate ed invia SMS d’allarme ai numeri telefonici memorizzati in precedenza.
Ovviamente il combinatore controllato riconosce esclusivamente le chiamate provenienti dal suo combinatore controllore in quanto il numero di quest'ultimo, nella fase di installazione, viene impostato nella apposita lista.
Il nostro dispositivo dispone di un vasto menù vocale digitale di grande intelligibilità che, con una interattività estremamente spinta, accompagna l’utente finale al suo completo utilizzo.
Il nostro sistema è dotato di funzione scanning che permette , senza inserire la SIM di ricercare il miglior gestore in termini di segnale.re modifiche.
E' oramai noto come con l' ausilio di semplici dispositivi sia possibile bloccare il funzionamento di un combinatore telefonico GSM. Una delle tecniche più usate è il jamming, ossia l' utilizzo di apparecchiature in grado di disturbare le comunicazioni radio nello spettro di frequenza impiegato dalle comunicazioni GSM.Il jammer è un dispositivo che riesce a degradare le comunicazioni radio nel raggio di qualche decina di metri, impedendo di fatto ai combinatori telefonici di inviare le comunicazioni ai rispettivi numeri associati.
Per far fronte a questo fenomeno, molti costruttori hanno implementato nei combinatori GSM la cosiddetta funzione anti jammer.
La modalità anti-jammer prevede l’utilizzo di due unità: una, collegata al proprio sistema d’allarme, configurata come combinatore controllato e l’altra, installata in un luogo differente, configurata come combinatore controllore.
Il combinatore controllore esegue tutte le funzioni di un normale combinatore, ma in più, ad intervalli di tempo reimpostati (da 1 a 99 minuti), effettua uno squillo a costo zero al combinatore controllato. La situazione viene considerata normale fino a quando il combinatore controllato riceve chiamate da parte dell’unità combinatore controllore. La perdita di comunicazione, ovvero la mancata chiamata da parte del combinatore controllore, nell’intervallo di tempo prestabilito, determina una condizione di preallarme: per verificare l’integrità del sistema, il dispositivo combinatore controllato effettua alcuni squilli verso il combinatore controllore, quindi si pone in attesa di una telefonata da parte di quest'ultimo.
Se il combinatore controllato chiama entro un minuto, il sistema rientra nel normale funzionamento, altrimenti scatta l’allarme: il dispositivo combinatore controllore attiva una uscita a relé, con la quale si può dare svariate segnalazioni locali (attivare l’ingresso di un altro sistema d’allarme o inviare una segnalazione ad un Istituto di Vigilanza) ed effettua chiamate ed invia SMS d’allarme ai numeri telefonici memorizzati in precedenza.
Ovviamente il combinatore controllato riconosce esclusivamente le chiamate provenienti dal suo combinatore controllore in quanto il numero di quest'ultimo, nella fase di installazione, viene impostato nella apposita lista.
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Il nostro sistema è dotato di funzione scanning che permette , senza inserire la SIM di ricercare il miglior gestore in termini di segnale.re modifiche.